Con la ripresa del flusso perturbato atlantico finalmente le piovose perturbazioni e i sistemi frontali oceanici riescono ad entrare fin dentro il bacino centrale del Mediterraneo, portando precipitazioni diffuse, localmente anche sotto forma di rovesci e intensi temporali, e nevicate fino a bassissima quota sulle Alpi e lungo l’Appennino settentrionale. Ma oltre alle piogge, e alle probabili nevicate fino a quote prossime al piano fra Piemonte, Lombardia e ovest Emilia, l’ingresso sul bacino centrale del Mediterraneo del secondo sistema frontale atlantico del 2016 si accompagnerà anche a forti venti dai quadranti occidentali, capaci di superare la soglia d’attenzione, soprattutto sulle regioni tirreniche. Difatti già dalle prossime ore l’arrivo sul Mediterraneo centro-occidentale di un nuovo sistema frontale atlantico, collegato alla profonda depressione da 969 hpa posizionata a largo delle coste occidentali irlandesi, provocherà un marcato tracollo dei valori di geopoteziale in quota e barometrici al suolo.
Il passaggio del sistema frontale, con una estesa occlusione che interesserà le regioni settentrionali, e un fronte caldo seguito da un rapido fronte freddo diretti verso il basso Tirreno e le regioni più meridionali, si assocerà anche a importanti aree di vorticità positiva che nel corso della mattinata favoriranno lo sviluppo di un nuovo minimo depressionario relativo sul mar Ligure, sui 997 hpa. Questo minimo relativo, abbastanza profondo, con valori che potranno toccare i 997-996 hpa, nel corso della giornata si sposterà molto velocemente sulle coste della Toscana centro-meridionale, per poi proseguire la sua corsa verso le coste del medio Adriatico, dopo aver scavalcato molto rapidamente i rilievi della dorsale appenninica. Il veloce passaggio di questo minimo barico relativo al suolo, che dal mar Ligure si muoverà molto velocemente verso l’Adriatico centrale, determinerà, a partire dalla tarda mattinata, un consistente inspessimento del “gradiente barico orizzontale” su tutto il Mediterraneo centrale.
L’infittimento delle isobare sopra i mari italiani determinerà una conseguente intensificazione della ventilazione da SO e O-SO, che si attiverà lungo il margine più meridionale del sistema frontale e dell’annesso minimo relativo. L’intenso “gradiente barico orizzontale” che si verrà a costruire, acuito ulteriormente dalla spinta di masse d’aria sempre più fredde, di origini polari marittime, in sfondamento dal Rodano, che a loro volta causeranno un aumento della pressione barometrica fra la Spagna e il mare delle Baleari, agevolerà l’innesco di una impetuosa ventilazione da O-SO e SO, che dal mare di Alboran e dal Canale di Sardegna si propagherà a tutto il Tirreno, fino alle coste di Lazio, Campania, Calabria, Basilicata, tramite un intenso libeccio che risalirà il bacino tirrenico, sollevando un imponente moto ondoso, con onde di “mare vivo” che potranno raggiungere i 3.5-4.0 metri di altezza.
Con lo sviluppo del minimo relativo sul mar Ligure e con il suo spostamento verso levante, in direzione dell’Adriatico centrale, le intense burrasche da O-SO e SO, fino a forza 7-8 Beaufort, che si attiveranno fra il mare di Alboran e il tratto di mare antistante le coste algerine, a seguito del brusco calo della pressione barometrica attorno i mari italiani, cominceranno a propagarsi sul Lazio, le coste della Campania e la Calabria tirrenica, dove si potranno misurare picchi di oltre i 60-70 km/h. Nel corso del pomeriggio e nella serata successiva venti di burrasca, dapprima da SO, in successiva rotazione da O-SO, sferzeranno le coste del casertano, napoletano, salernitano, cosentino, fino a buona parte dei litorali della Calabria e della Sicilia tirrenica, dove si potranno registrare raffiche piuttosto forti, fino a 70-80 km/h. Ma con picchi localmente superiori lungo le coste del salernitano, il litorale del cosentino tirrenico e le isole Eolie, fino a 80-90 km/h durante le fasi più estreme della burrasca.
In queste circostanze, il repentino abbassamento della pressione barometrica può dare un ulteriore rinforzo alla già impetuosa ventilazione da “gradiente” nei bassi strati, rendendo la burrasca ancora più intensa grazie all’ingresso della componente “isallobarica”. Parte di questi intensi venti di libeccio, dopo aver sferzato le coste di Toscana, Lazio e Campania si propagheranno verso l’entroterra scavalcando molto velocemente le creste dell’Appennino e scivolando con intense raffiche di “garbino” lungo le coste adriatiche (versante sottovento), tra Molise, Basilicata orientale e Puglia, lungo l’uscita delle principali vallate appenniniche. Qui l’effetto del vento di caduta dai crinali dell’Appennino Molisano e Lucano farà acquistare ulteriore velocità alla massa d’aria che raggiungerà le sottostanti vallate e le coste del basso Adriatico e dell’alto Ionio tramite impetuose e turbolenti folate che potranno risultare, a tratti, anche molto forti, lì dove l’orografia determina locali effetti di “amplificazione”. Il “garbino” sulle coste del basso Adriatico soffierà in modo molto forte fino al pomeriggio di domani, con forti raffiche di caduta che batteranno in modo particolare la Puglia centro-meridionale. Specialmente il Salento dove i venti da SO, in risalita dall’alto Ionio, potranno agevolmente toccare i 60-70 km/h fra leccese e tarantino. Nonostante una lenta attenuazione del “gradiente barico orizzontale”, attesa nella serata di domani, i venti da O-SO continueranno a spirare intensamente, soprattutto sul medio-basso Tirreno, Ionio, Canale d’Otranto e parte del basso Adriatico.
Attenzione alle mareggiate attese fra le coste campane e la Calabria tirrenica, onde alte fino a 5.0 metri
La presenza di un “Fetch” (lo spazio di mare su cui soffia il vento) molto ampio, che dal tratto di mare antistante la costa algerina si estende fino al Canale di Sardegna, mare di Sardegna e al Tirreno centro-meridionale, favorirà lo sviluppo di un moto ondoso piuttosto alto su tutti i bacini più meridionali e sui mari che circondano la Sardegna meridionale e la Sicilia. In particolare il Canale di Sardegna ed il Tirreno centro-meridionale, direttamente esposti alle burrasche da O-SO e SO.
Sul Tirreno centro-meridionale i forti venti da O-SO e SO genereranno imponenti onde di “mare vivo” che potranno raggiungere i 4.0-5.0 metri di altezza nel tratto di mare antistante le coste della Campania e della Calabria tirrenica. Queste ondate, piuttosto alte, si dirigeranno verso i litorali del basso Lazio, della Campania e della Calabria tirrenica, attivando su questi mareggiate di debole e moderata intensità che potranno arrecare anche dei danni nei tratti soggetti al fenomeno dell’erosione. I “Run-Up”maggiori si dovrebbero vedere lungo le coste del salernitano, il Golfo di Policastro, e il tratto di costa che dal cosentino tirrenico si estende fino al lametino, dove irromperanno ondate alte anche più di 4.0-5.0 metri che causeranno molti danni e disagi, accelerando il processo dell’erosione. Ma un rapido aumento del moto ondoso è atteso pure fra Canale di Sicilia, Ionio e Adriatico orientale, che da mossi diventeranno molto mossi, fino ad agitato a largo lo Ionio settentrionale e il basso Adriatico, con rumorose risacche sulle coste del Salento aperte a sud-ovest, che persisteranno fino alle giornate di sabato e domenica.