Praticamente su ogni libro di testo di meteorologia si può leggere che nell’atmosfera, più o meno a metà strada fra le zone tropicali e quelle polari esiste il cosiddetto “fronte polare”. Con dovizia di schemi si spiega come esso segna la frontiera fra l’aria calda di origine tropicale e quella fredda di origine polare. L’interesse del “fronte polare” risiede nel fatto che in sua corrispondenza, il contrasto fra aria calda e aria fredda, genera facilmente lo sviluppo di depressioni, di precipitazioni, ecc.., ecc.
In generale, quando poi si va alla ricerca del fronte polare, il più delle volte si resta delusi: infatti, ben raramente la schematizzazione limpida e chiara del libro di testo è confermata dalla complessa caoticità della Natura. Oggi però non è una di quelle giornate: il fronte polare lo possiamo ammirare. O – per meglio dire – possiamo trovare nelle osservazioni meteorologiche dei segnali chiari che illustrano in Natura, il concetto teorico descritto nei libri.