NANGA PARBAT: TEAM UNITI SULLA VIA KINSHOFER.
Daniele Nardi, Alex Txikon, Ali Sadpara, Adam Bielecki e Jacek Tcech hanno deciso di collaborare per attrezzare con le corde fisse la via Kinshofer. L’accordo tra i due team è stato preso visto che entrambi vogliono salire dalla stessa via, e visto che i due polacchi hanno abbandonato l’idea di tentare la salita in stile alpino. Ieri Nardi e Bielecki si trovavano a 5800 metri sotto le Rocce Kinshofer quando Bielecki è caduto in parete, facendo un volo di 80 metri. Per via dell’incidente i due sono ridiscesi al Campo Base.
Nei giorni scorsi Nardi, Txikon e Sadpara avevano portato il materiale necessario sulla montagna. Lunedì mattina Nardi, Bielecki e Tcech sono saliti a Campo 1, con l’idea di recuperare quanto lasciato da Txikon e Sadpara al campo deposito di 5700 metri e continuare ad attrezzare la via fino al Campo 2. Dovevano quindi fissare le corde fino alle Rocce Kinshofer, che si trovano tra 5950 metri e 6150 metri.
Lunedì stesso Tcech è tornato indietro da 5400 metri, dopo aver lasciato l’attrezzatura che aveva portato con sé, mentre Nardi e Bielecki hanno continuato.
La situazione subito dopo l’accaduto
INCIDENTE A 5800 METRI BLOCCA NARDI E BIELECKI
“Mancavano 200 metri per arrivare sotto le rocce Kinshofer e altri 200 metri per arrivare sotto il Campo 2 – spiega Nardi -. Siamo stati molto veloci a salire anche con il carico pesante sulle spalle. Abbiamo depositato il materiale in eccesso a 5700 metri ed abbiamo iniziato a scalare: Adam saliva da primo, avevamo con noi 400 metri di corde, ha attraversato un canale di ghiaccio facendo sosta a circa 5800 metri. Ho sentito che fissava un chiodo da roccia e l’ho visto fare la manovra di ancoraggio, poi è successo qualcosa ed è caduto. È volato per circa 80 metri. Durante il volo improvviso non ho potuto far altro che ancorare al meglio la sua corda al mio imbrago e poi attendere la botta. Ho fatto un rapido calcolo, ero sicuro che le due viti da ghiaccio infilate nel ghiaccio duro avrebbero retto lo strattone. Fortunatamente la caduta è avvenuta sul pendio libero da rocce affioranti. Ho approntato una sicurezza fino alla sosta precedente. Se si fosse rotto qualcosa per me non sarebbe stato per niente facile portarlo giù, fortunatamente la caduta gli ha procurato solo delle escoriazioni e perdita di materiale da scalata. Eravamo quasi arrivati al tratto più facile e per un attimo Adam ha anche pensato di continuare, io non ho avuto dubbi invece e siamo ridiscesi prima al Campo 1 e poi al Campo Base, dove l’ho medicato. Durante la discesa Adam sorridendo mi ha ringraziato. E’ stato un momento duro che abbiamo superato insieme.
Oggi ci aspettano i festeggiamenti.”
Sotto le rocce Kinshofer